Nell’agosto del 2019 viene attribuita la cittadinanza affettiva a Margherita Giampietri, discendente di una generazione di donne emigrate alla fine dell’Ottocento. Donne che sono partite e che nel corso degli anni sono tornate nel luogo di origine: Bagnone in Lunigiana.
E proprio nel grazioso comune facente parte del Parco Nazionale dell’Appennino, Margherita ha ricevuto il riconoscimento. La cittadinanza affettiva è stata consegnata durante una cerimonia che si è svolta nella sede del Museo Archivio della Memoria.
La famiglia di Margherita nel corso degli anni ha trasmesso – di discendente in discendente – l’importanza del legame con la propria terra di origine e il desiderio di riconquistare le proprie radici. Una storia tutta ‘al femminile’, vissuta prima in Francia e poi in Nuova Zelanda, paese in cui Margherita è emigrata nel 1995.
Oggi la nuova cittadina affettiva del Parco dell’Appennino divide la propria vita tra Bagnone e Ohuka Park Whitianga, tra l’Europa e l’Oceania.
Una testimonianza del suo forte legame con la propria terra d’origine è avvenuta a ottobre. Margherita, infatti, si è laureata in Scienze del servizio sociale all’Università di Pisa con una tesi intitolata “Da straniero a reduce. Forme e iniziative dell’emigrazione di ritorno”. Un momento reso ancora più significativo dal fatto che si è laureata lo stesso giorno di sua figlia Fiamma. “Sono nata a Bagnone – ha raccontato Margherita a La Nazione – e ho frequentato l’università a Pisa, ho insegnato a Montignoso, poi ho sposato un torinese e con lui sono stata a Torino e dopo in Nuova Zelanda. Ho sempre mantenuto le mie radici, negli ultimi anni siamo stati in Italia per più tempo rispetto a prima. I miei figli amano stare qui, anche mio marito, tanto che ha voluto sposarsi a Bagnone”.