Trasformare l’emigrazione da privazione a ricchezza, da diminuzione di potenzialità del territorio ad apertura nei confronti del mondo.
Dal 2009 ParcoAppennino nel Mondo punta a riallacciare i legami tra il territorio dell’Appennino tosco-emiliano e le migliaia di persone che sono emigrate in tutti i paesi del mondo partendo proprio dai nostri borghi e dalle nostre montagne.
Il progetto – promosso dal Parco Nazionale dell’Appennino tosco – emiliano e gestito dall’Unione comuni Garfagnana – vuole trasformare quello che è sempre stato un punto di debolezza, cioè la perdita delle migliori risorse umane, in un concreto e significativo strumento per recuperare contatti e relazioni a livello nazionale ed internazionale, attraverso la collaborazione con le associazioni e le reti informali degli emigrati che vivono in Italia o all’estero.
Ma per fare questo è necessario anche l’aiuto e l’apporto delle persone che vivono ancora oggi nei borghi dell’Appennino. Questo perché non c’è famiglia che non racconti di parenti emigrati per il mondo in cerca di un futuro migliore.
Si stima che tra il 1800 e fino a pochi decenni tra le 70.000 e le 100.000 persone abbiano abbandonato l’area del Parco per trasferirsi altrove. L’emigrazione è stato un fenomeno che ha investito massicciamente l’Appennino tosco-emiliano. Un problema che ha indebolito negli anni borghi e comunità montane. Uomini e donne decisero di andarsene a causa delle difficili condizioni di vita.
Oggi però da un problema si è passati a un’opportunità. Il Parco Nazionale dell’Appennino tosco – emiliano – nato nel 2001 – è in grado di offrire prospettive di sviluppo a luoghi che un tempo si consideravano marginali e privi di occasioni di rilancio.
L’emigrazione – ai giorni nostri – può essere considerata come un investimento a lungo termine per recuperare quel valore umano, sociale e culturale che è andato perso nel corso degli anni.
Il Progetto è partito con il coinvolgimento di un gruppo di giovani laureati che, nei primi anni di attività, attraverso lo svolgimento di numerose iniziative, ha svolto una dettagliata ricerca sulle persone emigrate dai territori del Parco realizzando l’Atlante Anagrafico dell’emigrazione, per conoscere meglio il fenomeno e recuperare contatti e indirizzi di chi oggi vive in altre città o nazioni e potrebbe essere interessato a scoprire le sue radici e la storia della sua famiglia.
Recuperare i contatti, però, è stata solo la fase iniziale; nel corso di oltre un decennio, infatti, si sono svolti numerosi altri progetti a carattere regionale, nazionale e internazionale che hanno permesso a una semplice iniziativa di carattere comunitario, di diventare un’impresa promozionale in tutto il Mondo.