Quando il legame con la tradizione supera la fatica:
San Bartolomeo in spalla verso il Passo di Romecchio

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Quando il legame con la tradizione supera la fatica:
San Bartolomeo in spalla verso il Passo di Romecchio

Sabato 19 agosto sul Passo di Romecchio a 1700 metri slm la processione in onore a San Bartolomeo, patrono del paese di Metello nel Comune di Sillano-Giuncugnano

Una giornata nel passato con la tradizionale processione che dal Rifugio “La Foce” a 1579 metri slm parte verso l’Oratorio del Passo di Romecchio.

In occasione della festa di San Bartolomeo, patrono del paese di Metello, una piccola frazione del Comune di Sillano-Giuncugnano, nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e della Riserva di Biosfera Appennino MaB UNESCO, abitanti e non si sono messi in cammino per raggiungere la suggestiva chiesetta immersa nel verde a 1700 metri di altitudine portando in spalla come una volta la statua del Santo Patrono. A celebrare la funzione Don Revocat Habiyaremye, arrivato da poco in Garfagnana.

Un tempo terra di transumanza, con ben 25mila ovini, di preghiera e di incontro tra la Toscana e l’Emilia Romagna, il Passo di Romecchio rappresenta un importante luogo di raccolta per tutta la Valle di Soraggio. Grazie infatti alla volontà degli abitanti di Metello di non disperdere le tradizioni locali e familiari, nel 1991, i paesani e coloro che ritornavano per l’estate si unirono per riportare all’antico splendore il piccolo oratorio.

A partire da quell’anno, l’Associazione di Volontariato “San Bartolomeo”, a cadenza biennale, mantiene vivo il legame con la tradizione grazie alla consueta ed insolita processione sul crinale che si conclude con un panoramico pranzo in quota.

Un evento originale che ha l’obiettivo principale di suscitare interesse e onorare quelle piccole mete meno conosciute e meno frequentate, ma con una storia immensa che merita di essere raccontata e diffusa.

Così come una volta, la festa di San Bartolomeo unisce luoghi, persone e generazioni dei piccoli paesi della Valle di Soraggio e non, insieme per celebrare il passato come risorsa fondamentale per il futuro, e per dimostrare che se il ricco patrimonio tradizionale e la memoria del passato vengono conservati nella giusta maniera, anche un gruppo ristretto di persone può dare vita ad una suggestiva rievocazione, con l’augurio che possa ripetersi ancora per molto tempo.

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