Il 22 agosto, nell’ambito della tradizionale “Polentata in Piazza” organizzata dalla Proloco si scriverà un pezzo importante della storia recente e della vita futura del paese di Sologno di Villa Minozzo, da tempo uno dei centri più attivi dell’Appennino reggiano.
A Sologno infatti la sinergia tra residenti e Cittadini Affettivi, coloro cioè che hanno dovuto lasciare il borgo per spostarsi altrove, in Italia o all’estero, ma che si sono mantenuti in costante contatto con esso, si è rivelata particolarmente efficace e fruttuosa.
Le tante idee e la partecipazione attiva che contraddistinguono questa realtà e la sua gente hanno portato pertanto alla redazione del “Patto per Sologno”, il primo di questo genere nell’Appennino.
Essere presenti e sottoscriverlo significa rendersi protagonisti della rinascita del paese dimostrando che essere Cittadini Affettivi non vuol dire soltanto amare un territorio e, magari, farvi ritorno per un breve periodo estivo, ma dare il proprio contributo effettivo affinché luoghi come questo continuino ad esistere portando con sé un immenso bagaglio di potenzialità turistiche ed umane.
L’inizio è previsto per le ore 20.00, con la cena a base di polenta e l’animazione musicale preparate dalla Proloco Sologno.
Nel corso della serata verrà proposto il breve documentario “Parco nel Mondo”, puntuale ed emozionante resoconto sui primi quattro anni di progetti a cura del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.
A seguire, l’importante momento della stipula del “Patto” che vedrà impegnate al fianco dei Cittadini Affettivi le più rilevanti entità coinvolte nella gestione del paese e delle sue risorse: il Comune di Villa Minozzo, presente nella persona del Sindaco Luigi Fiocchi, il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, rappresentato dal Presidente Fausto Giovanelli, La Proloco di Sologno e la Cooperativa “Vivere Sologno”, che vogliono costituire un vero e proprio motore di sviluppo delle attività ed iniziative future.
Sologno si accinge così a diventare un modello per gli altri borghi appenninici, dove il radicamento al territorio e la capacità di unire le forze per il comune obiettivo della valorizzazione del paese diventano nuovi punti di partenza per un futuro attivo e vitale.