A Bagnone, una “casa del nespolo” che riunisce una numerosa famiglia di emigrati

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A Bagnone, una “casa del nespolo” che riunisce una numerosa famiglia di emigrati

Parco nel Mondo incontra nipoti e pronipoti dei Londòn, nuovi cittadini affettivi dell’Appennino

C’è una “casa del Nespolo” a Bagnone, quasi come quella di verghiana memoria: la dimora della famiglia Bazzali –Simonini, emigrata a Londra ai primi del Novecento che, nel corso delle generazioni, ha avuto una numerosa discendenza di figli, nipoti e pronipoti, tutti estremamente legati alla terra di origine degli avi. E’ inconfondibile, si trova all’entrata del paese e d’estate si ripopola dando appuntamento ai componenti di questa grande famiglia londinese – i Londòn – che non perdono occasione per fare un tuffo nella tranquillità della Lunigiana.

Anche quest’anno, la grande sinergia sviluppata con l’Archivio della Memoria ha consentito a “Parco nel Mondo” di collaborare alla realizzazione di un evento di estremo coinvolgimento, mettendo insieme due aspetti che sono le due facce di una stessa medaglia: da una parte la ricostruzione storica e documentale di una famiglia di emigrati, l’identità e la sua memoria, dall’altra la valorizzazione delle risorse umane ancora legate al luogo, e le potenzialità in termini di rivitalizzazione e ritorno turistico-economico, seppur temporaneo, delle terze e quarte generazioni a cui è stato trasmesso un forte sentimento di attaccamento alle radici. Prima la proiezione dell’audiovisivo in lingua inglese che ha permesso agli ospiti di comprendere il lavoro dei primi cinque anni della sua attività sul territorio nel Parco Nazionale e presso le numerose comunità di emigrati all’estero, e rendersi disponibili nella loro città a future attività di promozione attraverso gli strumenti promozionali, poi l’illustrazione dell’articolata storia della famiglia con un percorso fotografico che dal matrimonio degli antenati in St. Peter Church, in Clerckenwell Road, ancora oggi il quartiere italiano per eccellenza, è arrivato ai giorni nostri.

Gli attestati di Cittadinanza Affettiva sono andati così alle sorelle Natasha Piagneri White e Jessica Piagneri Jarvis per essere  cresciute  coltivando  l’amore per l’Appennino, rafforzato nel matrimonio celebrato nella terra delle origini familiari e dimostrando un forte attaccamento alla comunità di  Bagnone – e al giovane fratello Antony per il grande attaccamento dimostrato nei confronti della terra d’Appennino, luogo di partenza dei suoi avi, tenuto  vivo  con  ritorni  e coltivando  amicizie  e  legami  trasmessi dai  familiari, e  per  avere  mantenuto  un  punto  di  riferimento  nella comunità  di  Bagnone.

Significativa la presenza dei numerosi familiari residenti intervenuti a festeggiare da varie parti della  Lunigiana i giovani cugini arrivati per l’occasione.

“Con questo progetto” – afferma il Sindaco Lazzeroni – “il Parco Nazionale va ben oltre la tutela del patrimonio ambientale e la programmazione territoriale, proiettando l’Appennino in una dimensione globale, in un confronto con il resto del mondo, facendo leva sulla missione di promozione dei numerosissimi  cittadini affettivi e i giovani ambasciatori del Parco quasi in ogni angolo della terra.”

Il Direttore del Parco Vignali: “Dei tre progetti strategici del Parco, Parco nel Mondo è quello che cerca con minime risorse finanziarie, umane e strumentali, di tenere legate le energie a questo territorio. Il mondo moderno è fatto di stranieri che vengono a stare in Appennino e di discendenti del territorio che vivono altrove. La Cittadinanza Affettiva è quindi un riconoscimento simbolico, ma estremamente reale ed effettivo, che rappresenta la vera risorsa, quella umana, capace di tenere vivo l’Appennino.

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