A Comano, in Lunigiana, si allunga la lista di chi sceglie ogni giorno di amare l’Appennino e le sue ricchezze
Ancora un nuovo, coinvolgente evento targato “Parco nel Mondo”: questa
volta è stata la Sala Consiliare del Comune di Comano (MS) ad accogliere i
residenti, provenienti anche dalle frazioni limitrofe, interessati al Parco Nazionale e a
conoscere i nuovi Cittadini Affettivi dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Prima la proiezione del video sugli oltre quattro anni di attività e progetti
di “Parco nel Mondo”, poi la consegna dei riconoscimenti di Cittadinanza Affettiva.
I destinatari: due amici di vecchia data per gli abitanti di Comano, che
rispettivamente dallo Yorkshire e dalla Norvegia, che hanno scelto di trascorrere
parte della loro vita in questo territorio, essendosi innamorati dei paesaggi, della
cultura, della cucina e del calore della gente di Lunigiana.
Il primo, David Roberts, inglese, è un celebre ceramista di livello e fama
internazionali, che, attraverso una serie di felici coincidenze, ha scoperto Comano
otto anni fa insieme alla moglie Jan, innamorandosi del paesaggio, della gente, della
cultura e della cucina della Lunigiana in particolare la valle del Taverone e del Parco
Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.
In particolare ha una reputazione di professionista di primo piano nella lavorazione
della ceramica Raku, una tecnica che ha la sua origine in piccole navi create per
la cerimonia del tè alla fine del 16° secolo in Giappone. David ha svolto un ruolo
fondamentale nell’ introduzione e la promozione della moderna Raku su larga scala
in Europa. E ‘stato anche determinante per la sua divulgazione in tutto il mondo.
Nella sua personale esplorazione tecnica è riuscito a trasformarla in una forma d’arte
viva e attuale. Sebbene sia nato a Sheffield, nello Yorkshire, centro di produzione
industriale dell’acciaio, la città è circondata da alcuni dei paesaggi più belli in
Inghilterra. Da giovane David racconta di aver trascorso molte ore ai piedi sulle
colline e brughiere, e questa esperienza ha favorito la nascita di un profondo amore
per il paesaggio del suo territorio al ora quale si è aggiunto un nuovo affetto per
quello dell’Appennino. Da otto anni a questa parte è sempre ritornato, rendendo
la Lunigiana meta di tanti artisti interessati a seguire i corsi da lui organizzati nel
suo studio all’interno del Castello di Comano. Fin dall’inizio di questo progetto
l’obiettivo è sempre stato quello di utilizzare possibilmente costruttori locali per
il restauro e incoraggiare i loro ospiti alle lezioni ad utilizzare le strutture locali di
Comano, inclusi alloggio, garage e negozi.
Queste lezioni hanno visto una partecipazione davvero internazionale, tra cui persone
provenienti da Francia, Italia, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Svizzera, Albania,
Serbia, Norvegia, Svezia, Estonia, Sud America, Sud Africa, Australia, Israele e Stati
Uniti. Inoltre vi è un numero crescente di giovani di talento, ceramisti italiani, che
vengono a Comano a frequentare i corsi di perfezionamento.
Il secondo, Harald Pavely Nødtvedt, residente a Oslo, professore e ricercatore in
Sociologia, amante della storia e della politica, appassionato della cultura italiana, ha
proseguito con passione e dedizione il lavoro dei genitori che nel 1967 acquistarono
il vecchio mulino di Crespiano per ristrutturarlo con cura ed impegno. La moglie
Helga sostiene e condivide il legame per i luoghi amati dai familiari e le amicizie
nate in questi posti in tanti anni di frequentazione. Ricorda tante estati, trascorse
qui, fin dalla giovinezza. Ama i luoghi incontaminati e la natura, l’ospitalità e la
cordialità degli abitanti del posto, con cui ha intrecciato negli anni un rapporto di
stima reciproca e di amicizia.
C’è qualcosa di ancora più speciale nel constatare la nascita di un legame così
profondo tra l’Appennino e chi in realtà non ha nemmeno vere radici anagrafiche in
questi luoghi, ma li elegge a seconda dimora tra migliaia posti al mondo investendo
risorse e creando rapporti di profonda amicizia. In questo senso il ruolo di “Parco nel
Mondo” è semplicemente quello di mettere in luce storie ed esperienze incredibili
che spesso l’Appennino non sa nemmeno di avere e valorizzarle come trampolino di
lancio per lo sviluppo del territorio.