Il Progetto Parco nel Mondo si ripropone anche quest’anno a Reggio Emilia con “La cena degli auguri”, giovedì 5 dicembre presso il ristorante “Pause” del Centro Malaguzzi, per incontrare e fare incontrare nuovamente i Cittadini Affettivi del Parco e tante persone originarie dell’Appennino, ormai parte integrante della città. E’ un modo per condividere una serata, per ricordare, ma anche per scambiarsi idee, spunti e rilanci per future attività. Quest’anno il progetto vuole aprirsi anche a chi vive il il rapporto città e montagna da pendolare, una forma di emigrazione diversa ma comunque importante, sia sul piano economico che sociale.
Con l’ accompagnamento del Duo Jazz di Tiziano Bianchi e Maurizio Trasatti, si potrà cenare con un menù caratterizzato esclusivamente da prodotti provenienti dalle quattro aree dell’Appennino tosco emiliano, che saranno anche esposti e raccontati dagli stessi operatori e produttori del territorio (€ 18,00 a persona). Sarà anche l’occasione per la consegna di nuovi attestati di Cittadinanza Affettiva ad alcuni insegnanti che, partendo dalla città per scelta volontaria e vocazione, spendono un grande impegno nel centro scolastico di Castelnovo ne’ Monti.
“Per un intero periodo storico, dal dopo guerra ad oggi” – dichiara Fausto Giovanelli – “migliaia di persone hanno lasciato l’Appennino per la pianura e la città. Il rapporto che c’è oggi tra Reggio Emilia e le sue montagne è più profondo di quanto non dica la semplice contiguità e quello che si realizza nell’economia e nei servizi. Moltissime persone e famiglie hanno fatto e fanno ogni giorno l’esperienza di vivere due mondi, due ambienti geograficamente e culturalmente molto vicini ma molto diversi al tempo stesso. Questa doppia appartenenza è una ricchezza per le persone e può esserlo anche per il territorio dell’Appennino. “Parco nel Mondo” è un progetto per mettere in moto energie, passione, creatività, in tanti cittadini che nell’alto Appennino ora Parco Nazionale e in corsa per un riconoscimento UNESCO, hanno mantenuto radici o scoperto bellezze e opportunità economiche, di nuovi stili di vita, di conoscenza e di cultura”.
Il flusso prevalente è ancora dall’alto verso il basso, ma ci sono anche, proprio nella crisi, dei segnali diversi: operatori economici, della scuola della sanità, dei servizi…e progetti pubblici e privati che partono talvolta proprio dalla città per trovare in Appennino spazi e ambienti di qualità in cui esprimersi.