Si è tenuta a Pratizzano ‘L’Appennino nel cuore’, la manifestazione organizzata nell’ambito del progetto del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano ‘Parco nel Mondo’, per riunire tutti coloro che amano la nostra montagna, che si sono trasferiti altrove e hanno lasciato il cuore qui, sul crinale.
La festa del ritorno del 18 luglio è stata l’occasione di ritrovo per una parte di quella comunità di cittadinanza affettiva che ‘Parco nel Mondo’ sta mettendo in luce negli ultimi anni, composta da tutti coloro che sono emigrati in cerca di lavoro, ma hanno le proprie radici qui. Tornano ogni anno e, quando la distanza lo permette, perfino ogni fine settimana. L’appuntamento ha dato voce e testimonianza diretta al significato del progetto ‘Parco nel Mondo’, mettendo a fuoco il valore della risorsa che è costituita dagli emigrati, per il mantenimento e la sopravvivenza future degli antichi borghi d’Appennino. Nel corso dell’evento sono stati consegnati dieci attestati di cittadinanza affettiva a persone originarie dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto e che costituiscono solo una rappresentanza delle centinaia di emigrati e loro discendenti che meriterebbero questo piccolo riconoscimento, che sancisce un legame forte tra il territorio e la sua gente.
Ascoltando le esperienze di queste persone ci si accorge che non sono solo legate affettivamente al territorio, ma che sono parte integrante della loro comunità e si impegnano, ognuno a proprio modo, per contribuire a mantenerla in vita e a migliorarla. Le loro storie, tutte diverse, sono davvero l’esempio migliore di quello che Parco nel mondo vuole comunicare: gli emigrati del passato oggi sono una risorsa per l’Appennino perchè danno un contributo importante ai nostri paesi, che può crescere ancora di più.
Anna Maria proviene da una famiglia radicata a Frassinedolo da secoli e mette a disposizione assieme al marito l’antica casa di famiglia a Nismozza per iniziative culturali e concerti. Gianfranco Bucci torna dalla Francia ogni anno, è un componente attivo della comunità di Busana e in estate lavora per l’‘Ecomaratona e del Ventasso’ e tutte le manifestazioni che si tengono in paese. Eleonora vive a Firenze, ma dopo aver ristrutturato la casa di famiglia nel piccolo borgo di Lugolo, ha deciso di investire in un’attività commerciale proprio in montagna, creando un posto di lavoro per una ragazza che altrimenti sarebbe andata via. Achille Venturini invece è arrivato a Poviglio per amore, instaurando un fortissimo legame con il territorio e la comunità che lo ha portato negli ultimi anni, a seguito della frana che ha distrutto il paese, ad impegnarsi per ricostruirlo altrove, più bello e vivibile di prima, perché senza le case anche la sua comunità si sarebbe perduta.
Erano presenti anche alcuni cittadini affettivi che sono entrati in contatto con ‘Parco nel Mondo’ negli anni scorsi, come Annalisa Coviello, originaria di Vaglie, che ama moltissimo le nostre montagne e cerca di educare i figli allo stesso amore e rispetto per la natura portandoli in escursione per i sentieri che lei percorreva con i nonni da bambina. C’era Aldo Ceccardi, che vive Lombardia, ma che ha ristrutturato il rifugio Carpe Diem al passo di Pradarena ed ha aperto un allevamento di chianine. C’era anche Quinto Orlandi, trentamila ettari di terreni, che torna dall’Australia ad Acquabona ogni anno, non riesce a star lontano dagli amici e dal paese e ogni giorno in cui è qui è una festa, al punto che ogni tanto pensa di fermarsi e non salire più su un aereo.
LE TESTIMONIANZE DEI CITTADINI AFFETTIVI E DEI TESTIMONIAL DELL’EVENTO:
Giovanni Lindo Ferretti, autore di ‘Bella gente d’Appennino’: “Io sono nato a Cerreto Alpi, il luogo in cui ho aperto gli occhi e in cui vorrei chiuderli. Rimane un legame molto profondo con il luogo in cui ha avuto origine la nostra storia e tale legame con la mia terra va al di là di me, è più forte di me ed è una mia legittimità. Pratizzano è il luogo dove ci sono i tramonti più belli della nostra montagna. Bisogna sapere dove si vive, questa Valle dei Cavalieri è un palcoscenico meraviglioso. Io voglio pensare che il mondo delle popolazioni celtiche, franche e longobarde che qui si sono alternate non sia finito, perché è troppo bello e, qualcuno ha detto, ‘è la bellezza che salva l’uomo’. I montanari devono cercare nel loro cuore un motivo per restare in Appennino. Non so se il Parco sia la soluzione, ma è l’unica cosa che abbiamo e bisogna sostenerlo; anche quando non ci piace, comunque c’è. E’ un valore clamoroso”.
Marina Coli, regista dello spettacolo ‘Una stella cade per chi viene e chi va’: “Sono tornata qui perché questa terra parla e chiama e io ho ascoltato”.
Rosi Manari, originaria del Comune di Busana, ideatrice dell’‘Ecomaratona del Ventasso’: “Come tutti i grandi amori vanno persi per ritrovarli. Io l’Appennino l’ho nel cuore. Mi ha sempre colpita la frase che descrive così le persone del crinale: ‘tutti hanno in sé il sorriso e la malinconia’”.
Anna Maria Parmeggiani, originaria del Comune di Busana: “Sono stata professoressa di lettere e, nei tempi più verdi della mia vita, saggista. Se scriverò ancora, sarà sicuramente per l’Appennino”.
Milena Fiorini, originaria del Comune di Collagna: “l mio cuore è di qua, io mi sono sempre considerata di Vallisnera”.
Achille Venturini, per il Comune di Ramiseto: “Questo riconoscimento è per la comunità di Poviglio, che ha creduto nella progettualità in montagna, per il nuovo borgo del Ventasso e anche per l’area di Poviglio vecchia: ora vederla non fa più piangere il cuore. Noi ci siamo e abbiamo intenzione di fare qualcosa per l’Appennino: vogliamo riavviare una coltivazione di colture tradizionali e nuove, come lo zafferano”.
Eleonora Mappa, nata nel Comune di Ramiseto: “C’è un legame affettivo da cui non riusciamo a staccarci. Come riposo qui non riposo da nessuna parte. Il paesaggio è bellissimo: veniamo qui per ‘ri-nascere’. Ho aperto un’attività a Castelnovo ne’ Monti e sono orgogliosa di aver dato lavoro a una ragazza del mio paese d’origine”.