Sabato 2 ottobre il progetto Parco nel Mondo e l’amministrazione di Monchio delle Corti hanno riunito la comunità nella bellissima cornice della chiesa della Natività, a Cozzanello, per festeggiare Franco Maria Ricci, editore di fama internazionale nell’ambito delle pubblicazioni d’arte, oltre che critico e collezionista. La manifestazione si è aperta con i canti gregoriani della Schola Gregoriana Maschile del “Coro Ferdinando Paer” di Parma, che nell’atmosfera della piccola chiesa con le pareti in sasso hanno riportato l’atmosfera ad anni passati. Un omaggio al nuovo cittadino affettivo, che proprio di Canto gregoriano è appassionato.
Il legame tra Ricci e le montagne di Monchio inizia da bambino, quando in tempo di guerra si rifugia in una casa in legno vicino al paese di Monchio con la famiglia e la tata, nativa proprio di questa parte d’Appennino. Sono gli anni più belli quelli della fanciullezza, che oggi custodisce come i ricordi più preziosi. “Queste montagne ci hanno accolto e custodito”, sono le parole che pronuncia ritirando l’attestato di Cittadinanza Affettiva dalle mani del Sindaco Claudio Moretti e del Presidente Fausto Giovanelli. Tutti i presenti hanno ascoltato rapiti il racconto di Franco Maria Ricci, che ha parlato della nostra montagna vista con i suoi occhi, prima di bambino e poi di adulto e studioso: andare a scuola con la slitta, che la tata trascinava in un percorso in mezzo a cumuli di neve che allora gli sembravano altissimi; aspettare in un prato i paracaduti lanciati dagli aerei delle forze alleate, che coloravano il cielo e significavano cibo per la popolazione, poi rivedere quegli stessi paracaduti, diventati camicie e vestiti indossati da lui e dai compaesani; passeggiare nei boschi con i compagni di liceo, studiare a voce alta camminando nei boschi e osservare i colori della natura ed i suoi simboli, che sono diventati fonte di ispirazione per suo il lavoro in età adulta. Camminare sui crinali e fare del paesaggio e dei suoi elementi una parte importate del proprio bagaglio culturale. Franco Maria Ricci è un personaggio illustre, che nella sua carriera ha realizzato pubblicazioni di altissimo livello ed una importante casa editrice, la FMR, ma non ha mai perso l’amore per la natura che deriva, e ancora oggi lo lega al territorio d’Appennino, che ha sempre frequentato ed inserito nei suoi progetti, come nel “labirinto culturale” che sta ultimando in questo periodo vicino a Fontanellato. Sarà composto da tre chilometri di gallerie vegetali alte cinque metri e ospiterà anche un museo, un ristorante, un’area per esposizioni e una libreria dove, a fianco dei cataloghi d’arte, si venderanno i prodotti tipici come Parmigiano e culatello.
Un pomeriggio ricco di emozione, condivisa da tutti i presenti, che si è concluso sul prato fuori dalla chiesa in un momento conviviale in cui scambiarsi anche ricordi e impressioni di vita sulla nostra montagna, sulla scia dei racconti di Franco Maria Ricci.