Le nuove esperienze dei giovani Ambasciatori in Emilia Romagna

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Le nuove esperienze dei giovani Ambasciatori in Emilia Romagna

Pensieri e parole tra escursioni, visite alle produzioni tipiche e incontri con i protagonisti del territorio reggiano

Si sta quasi per concludere l’esperienza dei ragazzi di Orizzonti Circolari 2013 in Emilia Romagna, adesso in Appennino reggiano. L’iniziativa, organizzata nell’ambito del progetto Parco nel Mondo dalla Unione Comuni Garfagnana e dal Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano, si sta rivelando per questi giovani una intensa esperienza alla scoperta della terra delle radici, ripetendo così il grande successo ottenuto nelle tre precedenti edizioni.

Questi giovani, che rappresentano la terza e la quarta generazione dell’emigrazione italiana nel mondo, dimostrano un grandissimo entusiasmo e la voglia di portare nei luoghi in cui vivono l’Italia, la terra che hanno sempre sentito raccontare dai nonni e dai genitori. Nel gruppo sono ragazzi con origini reggiane, modenesi, piacentine, romagnole, oltre ai ragazzi di origini toscane; tutti si dimostrano desiderosi di accrescere la conoscenza di quest’area e di rafforzare la propria identità culturale che sentono molto forte. Sono entusiasti di avere questa opportunità, poiché per molti di loro è la prima visita alla terra d’origine.

Gli “Ambasciatori dell’Appennino” hanno soggiornato nel Comune di Villa Minozzo, a Sologno, ospitati dalla Cooperativa Vivere Sologno, per poi spostarsi guidati dallo Staff di Parco nel Mondo alla scoperta degli aspetti naturalistici, paesaggistici, storico/culturali e produttivi dell’area reggiana del Parco Nazionale. Il loro percorso è iniziato visitando la produzione di Parmigiano Reggiano: “La visita al caseificio del Parco a Gazzolo in compagnia della casara Betty Guazzetti ci ha consentito di assistere per la prima volta al processo di produzione di questo eccellente prodotto” – afferma Gaston Vigier, Bahia Blanca, Argentina – “e abbiamo appreso che spesso si tratta di una realtà economica, sebbene a conduzione familiare, con alta specializzazione. Un consorzio che fattura  più di 6 milioni di euro con solo sei impiegati. Anche la gestione delle stalle si tramandano di generazione in generazione, come quella della famiglia Nobili di Cola di Vetto. In Argentina il mio nonno emiliano ha un allevamento bovino alla quale anch’io collaboro, questa esperienza è stata anche l’occasione per confrontarsi.”

Il viaggio è poi proseguito con l’escursione sul Monte Ventasso e Lago Calamone, la salita a Bismantova, luogo dal grande fascino ed eccellenza geologica del Parco che, così come nelle edizioni passate, ha colpito moltissimo i ragazzi, che hanno ascoltato la descrizione di questo sito, importantissimo anche per la storia e la cultura dell’Appennino; sono poi passati agli aspetti storico/culturali con la visita al Castello di Canossa, guidati dalla Prof.ssa Clementina Santi, che ha raccontato loro la storia della Grancontessa Matilde, facendo entrare il gruppo nelle celebri vicende che si sono svolte proprio tra la pianura e l’Appennino nel periodo medievale.

A Sologno, l’incontro pubblico organizzato per il loro arrivo ha visto l’intervento dei rappresentati di tutti i comuni e numerosi esponenti del mondo socio, economico e politico locale. Tra i giovani Victor Ferrari Pinto Sassi, originario proprio di Sologno, che ha potuto incontrare parenti e familiari: “ Negli anni ’70, Giuseppe Franco Sassi, mio nonno, è partito proprio da Sologno ed è emigrato per lavorare nella ditta di suo cognato, già trasferito stabilmente a Niteroi dove aveva aperto la prima gelateria del Brasile. Questo progetto mi ha fatto tornare nel suo paese natale, a passeggiare per i suoi vicoli dove addirittura, per caso, ho conosciuto una residente, Franca, scoprendo con stupore che è stata sua compagna di infanzia. E’ una soddisfazione incredibile, nessuno conosce me ma tutti mi sanno raccontare qualcosa della mia famiglia Sassi”.

Ancora commenti ispirati agli incontri di questi giorni.

Patricia Casali, di Cordoba, Argentina, responsabile statistica dell’area di informazione tecnica e commerciale dell’Agencia de Promocion de las esportaciones PROCORDOBA è rimasta impressionata dall’incontro con Andrea Zanlari, Presidente della Camera di Commercio di Parma e della regione Emilia Romagna: “ci ha esortato a contribuire allo sviluppo di relazioni con il Sudamerica perché il modo per svilupparsi oggi è il commercio tra Paesi, la sua è un’esperienza importante anche in Cordoba, Buenos Aires, San Paolo, Curitiba per la promozione e commercializzazione dei prodotti emiliani. Il messaggio finale è stato carico di emozione perché ha invitato a promuovere come ambasciatori il territorio per offrire alle prossime generazioni un Appennino migliore, come quello che hanno sognato i nostri antenati quando lo hanno abbandonato emigrando oltreoceano.”

Luciana Dieguez, dipendente presso l’Ufficio del Turismo di Tandil, collabora anche con un’associazione che si occupa di abbattimento delle barriere architettoniche e allestimento di percorsi per disabili. In questo viaggio sta osservando lo stato dell’accessibilità e la tipologia di servizi rivolta a questo tema. “Mi sono accorta che l’Italia è più avanzata sotto questo punto di vista, infatti, mentre in Argentina l’unico obbligo per i locali è avere sanitari accessibili a tutti, ho notato che qui vi sono molti accorgimenti, come ad esempio la presenza di rampe all’ingresso delle strutture, pubbliche e non, che permettono a tutti un libero movimento. Conoscere la Cooperativa sociale L’Ovile e parlare con i suoi operatori mi ha dato spunti per ipotizzare possibili scambi tra giovani per confrontarsi sulle varie tematiche sociali che affronto quotidianamente nella mia professione.”

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