L’esperienza parmense dei giovani Ambasciatori

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L’esperienza parmense dei giovani Ambasciatori

Ana Maria Contini e Sofia Collado di nuovo tra le strade delle origini familiari

Il soggiorno dei giovani ambasciatori dell’Appennino non poteva avere inizio migliore.

Già dal primo giorno una carica di emozioni che ha reso sempre più consapevoli i ragazzi della loro missione, saldando il gruppo sebbene si conosca solo da poche ore. La giornata è partita con un tuffo in pianura e la visita alla città di Parma, visita d’obbligo alla Cattedrale, battistero e Teatro Regio, e ricevimento in Provincia alla presenza del Vicepresidente Pier luigi Ferrari e il Sindaco di Corniglio Massimo de Matteis.

Il progetto “Orizzonti Circolari –  Ambasciatori del Terzo millennio”, promosso dal Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano, le Regioni Emilia Romagna e Toscana e gestito nell’ambito di Parco nel Mondo dalla Unione Comuni Garfagnana,  in seguito al successo che l’iniziativa ha avuto nelle tre precedenti edizioni e le richieste di collaborazione delle numerose sedi associative coinvolte in questi anni nelle attività, ha deciso di riproporre lo stage formativo che ha contributo a diffondere, grazie alle attività svolte dagli Ambasciatori 2009, 2010 e 2011, la conoscenza del nostro territorio, aumentando le relazioni ed i contatti con le comunità dei residenti all’estero, soprattutto nei Paesi dell’America latina in cui si è concentrata maggiormente l’emigrazione dall’Appennino in passato, ma anche in Australia e più recentemente in Europa.

Protagoniste della giornata le due ragazze argentine con origine dai paesi dell’area parmense, Ana Maria Contini di Zapala in Patagonia e Sofia Gianina Collado Reales di Godoy Cruz, entrambe da Parma, che hanno vissuto intensamente la giornata tra emozioni legate ai luoghi delle storie familiari e all’incanto delle bellezze della città tanto che, hanno voluto immeditamente fissare sul diario del soggiorno le impressioni in modo da sottrarle a successive elaborazioni.

“Sebbene già  ho avuto la fortuna di essere  venuta a visitare la Emilia-Romagna e precisamente Parma” -afferma Ana Maria nel suo simpatico italiano spagnoleggiante imparato dalla mia famiglia – “nuevamente sento una soddisfazione enorme di ritrovarmi in quei sentieri, aromi, paesaggi e sapori, che tanto mi parlano di mio babbo e i miei zii. Essere qui è trovare anche la mia historia, quella della mia famiglia. Quando uno ha un babbo immigrante è tanto importante sapere de la sua terra!! È strano, ma io, e anche miei cugini, abbiamo un amore speciale per l’Italia. Avere la possibilità di visitarla è sempre una grande felicità. Più quando si tratta d’un progetto come “Orizzonti Circolari” dove uno ha l’opportunità di conoscere i paesini, la vita reale, di campagna con tutti quei personaggi che ti fanno il giorno diverso; tanto per sua generosità, sua efficienza, intelligenza o  modo divertente di parlare…Oggi ho conosciuto una persona interesante, Leo (Learco Tiberti, ispettore del teatro), del Teatro di Parma. Parlava con passione del “suo teatro”. Quando una persona parla di quello che gli piace, sempre riesce a attrarre a tutti!! Leo è così. Ha parlato tantissimo di Verdi. Mio babbo è nato a Roncole, il paese dove è nato Verdi, allora per me è stato tanto interessante quella “improvisata chiaccherata”! Anche mi a fatto vedere alcune somiglianza con il teatro Colón di Buenos Aires, poiché io sono argentina, che lui parlasse con tanta conoscienza d’un teatro della mia nazione ha fatto che questo incontro sia meraviglioso”.

“Sono molto felice per aver conosciuto per la prima volta la città dove è nata mia nonna ed è emigrata all’età di quindici anni per Mendoza, Argentina.” – racconta Sofia Collado – “Da lei ho avuto le indicazioni per andare a cercare la casa dove viveva in tempo di guerra, in via Alberto Riva, oltretorrente. Non è stato facile ma quando ho suonato il campanello e una signora si è affacciata, il mio cuore ha battuto forte, pochi minuti per raccontare la mia e storia e la porta di casa si è aperta, sono salita e di fronte a me l’ambiente che mi era stato descritto. Ho toccato alcuni particolari proprio per accarezzare quei muri che avevano ospitato gli affetti più cari della mia famiglia. Non ho parole per ringraziare il Parco Nazionale e la Regione Emilia Romagna per avermi dato questa opportunità che non dimenticherò mai e cercherò di lavorare per promuoverla”.

Nel pomeriggio verso l’Appennino, con una prima tappa al Castello di Torrechiara che ha suscitato ammirazione per la bellezza architettonica del complesso e la sua storia, il gruppo è rientrato verso il Parco Nazionale facendo visita al Prosciuttificio San Nicola di Miano dove ai ragazzi è stato illustrato il ciclo di produzione del prodotto simbolo dell’area.

In serata incontro organizzato presso la Colonia di Corniglio, centro visita del PNATE, con il mondo politico-amministrativo locale a cui erano presenti per il Comune di Corniglio l’Assessore Matteo Cattani, per Monchio delle Corti il Sindaco Claudio Moretti, il Presidente del Parco Fausto Giovanelli, Romeo Broglia che segue da anni le problematiche legate al mondo dell’emigrazione parmense, il Dirigente del Progetto Parco nel Mondo Francesco Pinagli e Martina Moriconi tutor del gruppo Orizzonti Circolari. Bilancio estremamente positivo testimoniato dagli interventi e dalla consapevolezza di partecipare a un’esperienza unica che lascerà un segno indelebile nella vita di ciascuno.

 

 

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