Sologno: capoluogo “affettivo” del Parco Nazionale dell’Appennino con Parco nel mondo.

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Sologno: capoluogo “affettivo” del Parco Nazionale dell’Appennino con Parco nel mondo.

La tradizionale festa in piazza dei solognesi ha ospitato per il secondo anno consecutivo il Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano con il progetto Parco nel mondo, che proprio a Sologno trova la sua vera realizzazione, il paese infatti è un esempio di quanto sia radicato il sentimento di appartenenza al luogo di origine anche in chi vive fuori dai borghi della nostra montagna. La comunità dei solognesi emigrati infatti è assai più numerosa di quella dei residenti, ma è anche molto presente ed attiva all’interno della cooperativa-paese Vivere Sologno e partecipe alle molteplici iniziative che vengono organizzate in paese durante l’anno, tutti si sentono solognesi anche se trascorrono a Genova, Ravenna o Varese la maggior parte dell’anno e non appena rientrano si danno da fare per valorizzare il paese. Parco nel mondo ha trovato in Sologno un luogo in cui il progetto è stato recepito e si sta sviluppando in maniera autonoma, lo dimostra il fatto che sono state ben 58 le persone che hanno ricevuto l’attestato di Cittadinanza Affettiva, dalle mani de Presidente Fausto Giovanelli e della vice Sindaco di Villa Minozzo Erika Beltrami, come riconoscimento del loro orgoglio di sentirsi solognesi. Si aggiungono ai 45 attestati consegnati lo scorso anno, ma altrettanti aspettano di esser consegnati nel prossimo appuntamento con Parco nel Mondo, per sancire quella che a Sologno è stata una scelta di tutto il paese: diventare parte del Parco Nazionale. Il borgo di Sologno infatti è entrato a far parte dell’area – Parco ormai da un anno proprio su richiesta dei suoi abitanti e sta collaborando alla realizzazione di numerosi progetti insieme all’Ente, dal recupero dei castagneti, a quello delle tecniche per ottenere la famosa calce rosa che caratterizza le abitazioni locali, per arrivare a Parco nel mondo che per il secondo anno sarà a Sologno anche con il progetto Orizzonti Circolari – Ambasciatori del Terzo millennio. “Le capacità di accoglienza ed organizzazione di questo paese sono conosciute da tutti in Appennino e ormai anhe all’estero” dice Erika Beltrami, “Sologno è uno dei borghi da prendere come esempio se vogliamo che la nostra montagna continui ad essere viva ed attiva, ci auguriamo che dall’emigrazione arrivino davvero forze nuove con voglia di contribuire alla vita del territorio, in questa direzione dobbiamo lavorare insieme con Parco nel Mondo”. “Ci troviamo di fronte ad un salto di qualità per Parco nel mondo” sono le parole di Fausto Giovanelli, “qui si percepisce davvero lo spirito per cui è nato il progetto. Arrivando a Sologno non si distinguono residenti e vacanzieri, perché le presenza di chi è emigrato è costante ed è attiva per la comunità. E’ bastato ascoltare le parole che i nuovi cittadini affettivi hanno pronunciato stasera, ognuno di loro considera questa la sua vera casa e insieme all’orgoglio si vede anche la volontà di essere presente e di collaborare per il bene del paese. Parco nel mondo qui va avanti da solo, perchè i solognesi condividono a pieno non solo lo spirito, ma anche gli obiettivi per cui lavoriamo ormai da quattro anni”.

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