Viaggiare è sempre un’esperienza per conoscere prima di tutto noi stessi. E’ ancora più vero quando lo scopo del viaggio è incontrare tante persone che per scelta o per opportunità sono partite dalla nostra stessa terra, l’Appennino, per costruirsi un percorso in una delle più belle e scintillanti capitali europee, Parigi. E’ lì che anche quest’anno diversi ragazzi dell’Istituto ‘Mandela’ di Castelnovo ne’ Monti sono andati sulle tracce di giovani appenninici.
Il viaggio d’istruzione ha permesso di incontrare e intervistare Enrico Sassi, originario dell’Alto Appennino Reggiano, la professoressa Giulia Tincani originaria di Felina, Patrizia Molteni e Giovanni Tronconi originario di Cerreto Alpi e “cittadino affettivo” di ‘ParcoAppennino nel Mondo’, progetto che ancora una volta ha accolto l’opportunità di presentarsi in un incontro pubblico.
Il viaggio è organizzato in collaborazione tra il Parco Nazionale, progetto ParcoAppennino nel Mondo, la cooperativa Ovile ed è sostenuto dalla Consulta degli Emiliano Romagnoli nel Mondo – Regione Emilia Romagna. Partner sono, la Filef e l’Associazione Emilia-Romagna-Parigi che ha organizzato un atelier dedicato alla migrazione femminile.
Raccogliendo le voci dei ragazzi si capisce subito il grande valore di questa esperienza promossa all’interno dei percorsi didattici realizzati in sinergia tra Parco Nazionale e mondo della Scuola. “E’ bello visitare città così diverse dalla realtà di tutti i giorni – spiegano i ragazzi – e soprattutto ci è piaciuto ascoltare diverse storie di persone che provengono dal nostro Appennino, ma che hanno voluto scoprire nuovi luoghi”. “Questa è una delle cose che piacerebbe fare anche a me” afferma Melissa, mentre per la sua compagna Marta le esperienze raccolte sono un esempio: “mi aiutano a pensare che sia possibile anche per me fare qualcosa che non saprei se ho il coraggio di fare: lasciare il mio paese addirittura per venire a vivere all’estero”.
Per tutti i partecipanti è stato emozionante visitare Parigi, soprannominata non per niente Ville Lumiere. Così come è stato importante incontrare chi l’ha scelta per viverci, anche se con il cuore sempre sull’Appennino. L’invito che gli intervistati hanno rivolto ai ragazzi, infatti, è quello di mantenere la propria identità, ma di essere cittadini del mondo, di imparare a guardare ogni esperienza nuova con attenzione e di condividere cultura e passione.