“Parco nel Mondo”, in stretta sinergia con gli altri progetti sviluppati dal Parco in Appennino, ha il piacere di segnalare ai suoi amici e simpatizzanti all’estero due singolari notizie dal territorio.
Arrivo a Reggio Emilia del governatore generale dell’Australia, Quentin Bryce.
Una visita istituzionale, in una delle province che insistono sull’area del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano,alla presenza delle autorità cittadine in sala del tricolore che è poi proseguita al Museo del Tricolore. Ma la ragione principale della visita della Bryce è stato il centro internazionale per i diritti delle bambine e dei bambini Loris Malaguzzi, sede di Reggio Children e culla degli asili più belli del mondo. E proprio in Italia su invito del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per i festeggiamenti del 2 giugno, il governatore, grande sostenitrice dei diritti dell’infanzia, ha espresso il desiderio di visitare il centro, dal momento che il suo approccio educativo riconosciuto internazionalmente ha forgiato una nuova idea anche nelle scuole australiane. Del resto esiste un rapporto consolidato e di lunga data tre Reggio Children, le scuole dell’infanzia reggiane, e l’Australia, che oltre dieci anni fa ha voluto conoscere da vicino il Reggio Approach, cioè la filosofia su cui si basa l’educazione a Reggio Children.
Arrivo a Belo Horizonte, fino all’11 giugno p.v., di Graziano Delrio, Sindaco di Reggio Emilia, per l’avvio del progetto di cooperazione internazionale incentrato sull’educazione tra Reggio, Belo Horizonte e Pemba “Scuole di qualità e comunità educanti per alzare gli standard di vita e l’inclusione sociale”. Numerosi gli appuntamenti in programma della missione istituzionale: nel corso dei quattro giorni incontrerà il vice Ministro del Brasile all’Educazione Maria Do Pilar, Il Sindaco di Belo Horizonte Marcio Lacerda, l’Assessore dell’Educazione Macaè Evaristo, il Console generale d’Italia Maria Pia Calisti. A Belo Horizonte la delegazione farà visita anche alla Fondazione Torino, all’asilo Aguas Claras e le favelas di Villa Viva e Cidadania che sono state oggetti di un importante intervento di recupero e risistemazione. In particolare mercoledì 8 giugno si terrà la cerimonia di chiusura del progetto che ha visto la partership di Ministero degli Affari Esteri, Regione Emilia Romagna, Reggio Children, Boorea, Unieco, Coopselios con la ong Gvc di Bologna, insieme al Comune di Belo Horizonte e le scuole dell’infanzia del quartiere di Barreiro che sono state protagoniste di “Infanzia-Infancia”. L’obiettivo – afferma il sindaco – è di contribuire nell’elevazione degli standard di vita e di inclusione sociale agendo attraverso una educazione di qualità, con la formazione degli insegnanti, il coinvolgimento delle comunità e delle famiglie, il miglioramento degli ambienti scolastici. L’educazione è la forza trainante del futuro di ogni paese: grazie a questo progetto europeo mettiamo a disposizione le nostre competenze sulla comunità educante per il Brasile e il Mozambico”. A fianco del sindaco saranno anche Carla Rinaldi presidente di Reggio Children e Serena Foracchia amministratore unico di Reggio nel Mondo. Il progetto “Educa” vede il Comune di Reggio capofila del progetto finanziato dall’Unione Europea, con durata quadriennale, che avrà l’obiettivo di migliorare la qualità di vita e di inclusione a Belo Horizonte (Brasile) e a Pemba (Mozambico). Tra i partner del progetto Reggio Children, grazie alla cui supervisione educatori, scuole, famiglie, associazioni e enti locali saranno messi a confronto sperimentando nuove metodologie educative rivolte all’infanzia e alla comunità.
Reggio Children nasce nel 1994 come promozione e difesa dei diritti delle bambine e dei bambini e per gestire gli scambi pedagogici e culturali già da tempo avviati fra le istituzioni per l’infanzia del Comune di Reggio Emilia e insegnanti, docenti, ricercatori e studiosi di tutto il mondo. Dal febbraio 2006, Reggio Children, in collaborazione con l’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia e l’Associazione Amici di Reggio Children, attraverso una Direzione dedicata gestisce e coordina anche le attività e i progetti del Centro Internazionale Loris Malaguzzi.
Ma questo alto livello di competenza e le qualificate e prestigiose relazioni internazionali di Reggio Children hanno raggiunto il cuore dell’Appennino reggiano, nella Centrale Idroelettrica di Ligonchio, un luogo simbolo dell’intelligenza e operosità dell’uomo, dove il Parco Nazionale ha realizzato, con la collaborazione di Enel e l’ideazione originale di Reggio Children, un centro di alta qualificazione per l’educazione all’ambiente e alla scienza; un luogo offerto a bambini e ragazzi per incuriosirsi, porsi domande, fare ipotesi e verificarle. Non un museo della natura – per quanto la natura sia il contesto generale, tangibile e percepibile dei luoghi dell’Atelier – ma un laboratorio di esperienze in relazione e a contatto con la natura, in cui la specificità di crinale del Parco, delle specie animali e vegetali autoctone, possono essere raccontate nella loro unicità e anche nel loro valore, rendendo evidente il disegno della natura che tutto connette e collega: energia di energie, sistema ove ogni elemento è interconnesso all’altro. Con una scelta non consueta, ma fortemente emblematica, l’Atelier vive e opera non in una sede dismessa della produzione attraverso l’acqua, ma in una ‘fabbrica’ pienamente funzionante, in cui l’acqua continua ad essere usata a fini industriali e l’energia quotidianamente prodotta per essere immessa in rete e utilizzata.
Alla base del progetto un’idea che è invece consueta nelle linee progettuali del Parco: quella della messa in valore, in chiave moderna e dunque per nulla nostalgica o folcloristica, di ogni espressione di qualità del territorio. In questo caso poi si è generata l’unione, e la valorizzazione reciproca, di due eccellenze del tutto particolari: quella tecnologico/produttiva di una delle principali aziende del Paese e quella culturale/educativa dei nidi e delle scuole dell’infanzia di Reggio Emilia. Una ricchezza, questa, sviluppatasi dall’approccio di Loris Malaguzzi, per cui l’atelier è un luogo dove la progettazione si associa all’esplorazione e alla sperimentazione, la creatività al pensare e agire insieme, e in cui l’apprendimento coniuga teoria e concretezza, immaginazione ed espressività con cognitività e razionalità. Anche grazie a questa iniziativa il Parco si afferma come soggetto educante e innesta questa funzione in quella più generale e unitaria di fattore di ricerca e sviluppo, al servizio di tutte le componenti di una realtà territoriale complessa; un fattore di innovazione particolarmente rivolto alla preparazione, all’arricchimento e all’utilizzazione delle risorse umane.
Inaugurato nel luglio 2010, alla presenza di pedagogisti da ogni parte del mondo, l’Atelier ha già registrato circa 3.000 visite, dimostrando immediatamente una capacità di attrazione andata oltre le aspettative. E che si è manifesta anche al di là dei confini della provincia di Reggio, delle quattro province del Parco e dell’Emilia Romagna. Soprattutto insegnanti, ma anche famiglie con bambini e molti gruppi che per la visita nei fine settimana o in occasione di iniziative ed eventi particolari preparati dal Parco o da Reggio Children. Ai quali vanno aggiunti i gruppi ‘ufficiali’ di delegazioni di studio, come quelle internazionali dei partecipanti alla Summer School o dei pedagogisti del Reggio Emilia Institutet di Stoccolma.
Alla base del progetto un’idea che è invece consueta nelle linee progettuali del Parco: quella della messa in valore, in chiave moderna e dunque per nulla nostalgica o folcloristica, di ogni espressione di qualità del territorio. In questo caso poi si è generata l’unione, e la valorizzazione reciproca, di due eccellenze del tutto particolari: quella tecnologico/produttiva di una delle principali aziende del Paese e quella culturale/educativa dei nidi e delle scuole dell’infanzia di Reggio Emilia. Una ricchezza, questa, sviluppatasi dall’approccio di Loris Malaguzzi, per cui l’atelier è un luogo dove la progettazione si associa all’esplorazione e alla sperimentazione, la creatività al pensare e agire insieme, e in cui l’apprendimento coniuga teoria e concretezza, immaginazione ed espressività con cognitività e razionalità. Anche grazie a questa iniziativa il Parco si afferma come soggetto educante e innesta questa funzione in quella più generale e unitaria di fattore di ricerca e sviluppo, al servizio di tutte le componenti di una realtà territoriale complessa; un fattore di innovazione particolarmente rivolto alla preparazione, all’arricchimento e all’utilizzazione delle risorse umane.
Inaugurato nel luglio 2010, alla presenza di pedagogisti da ogni parte del mondo, l’Atelier ha già registrato circa 3.000 visite, dimostrando immediatamente una capacità di attrazione andata oltre le aspettative. E che si è manifesta anche al di là dei confini della provincia di Reggio, delle quattro province del Parco e dell’Emilia Romagna. Soprattutto insegnanti, ma anche famiglie con bambini e molti gruppi che per la visita nei fine settimana o in occasione di iniziative ed eventi particolari preparati dal Parco o da Reggio Children. Ai quali vanno aggiunti i gruppi ‘ufficiali’ di delegazioni di studio, come quelle internazionali dei partecipanti alla Summer School o dei pedagogisti del Reggio Emilia Institutet di Stoccolma.
“E’ un progetto straordinario – commenta il Presidente del Parco Nazionale Fausto Giovanelli – che cambierà la storia di Ligonchio. l’Atelier dell’acqua e dell’energia potrà divenire punto di richiamo per visite di pedagogisti, insegnanti, ragazzi e adulti da tutto il mondo, vivacizzando e qualificando ulteriormente il territorio del Parco Nazionale. Abbiamo un sogno, che tra qualche anno ci sia qualcuno che parte da New York o da Tokyo per venire a Ligonchio. Reggio Children rappresenta la prima eccellenza di Reggio in tutto mondo.
Nell’intento di fare cosa gradita, lo Staff del Progetto “Parco nel Mondo” rimane a disposizione per ulteriori informazioni, nella propria missione di sviluppo socio-economico dei territori del Parco, con l’obiettivo di incentivare la conoscenza e promozione dello stesso valorizzando il bacino di utenza legato al mondo dell’emigrazione.