Dalle pendici delle Ande all’Alpe di Succiso: Miriam Bragazzi ritrova la sua famiglia.

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Dalle pendici delle Ande all’Alpe di Succiso: Miriam Bragazzi ritrova la sua famiglia.

Il viaggio di Miriam, Gaston e Oscar: dall’Argentina a Succiso per conoscere i parenti italiani.

Miriam e Adriana Bragazzi sono nate in Argentina, vivono nella città di Mendoza ai piedi del massiccio dell’Aconcagua, anche a così grande distanza dall’Italia hanno sempre mantenuto la volontà di conoscere la terra da dove partì il loro nonno, Francesco Bragazzi nato a Succiso nel 1884 e partito con la moglie Assunta Torri, anche lei di Succiso, in cerca di fortuna come tanti giovani sposi fecero in quegli anni. La ricerca delle radici familiari è iniziata, come spesso succede in questi anni, da Google: scrivendo sul grande motore di ricerca di Internet semplicemente il loro cognome “Bragazzi”, è stato così che hanno trovato le immagini del fotografo James Bragazzi, anche lui succisino di origine, e si sono messe in contatto con lui, pensando di aver trovato un cugino italiano. E’ inizato quindi un scambio di informazioni via internet, che è durato diversi anni tra email e auguri nelle festività, finchè Miriam e Adriana non hanno deciso di fare delle vere ricerche anagrafiche in Comune a Ramiseto e di trovare i parenti che vivono ancora a Succiso, o comunque in Italia. Francesco ed Assunta arrivarono a Buenos Aires e lì si stabilirono, lì nacque nel 1923 Amerigo Dante, loro figlio e padre delle nostre Adriana e Miriam che sentono molto il legame con l’Italia perché fin da bambine hanno sempre avuto la curiosità di conoscere i luoghi e le persone di cui sentivano parlare in casa, oggi pur avendo entrambe delle belle famiglie e delle professioni impegnative, era loro desiderio portare a compimento quello che era anche il sogno dei loro genitori, che non hanno mai potuto fare ritorno in Italia per incontrare i familiari di Succiso. James Bragazzi ha preso quindi contatto con lo staff del progetto Parco nel Mondo del Parco Nazionale dell’Appennino, che si occupa proprio di tenere e rafforzare i rapporti con gli emigrati che vivono fuori dalla nostra montagna, in modo da riuscire davvero a realizzare il desiderio di queste due succisine d’Argentina. Grazie a questi contatti instaurati con l’Italia, si è fatta strada l’idea di venire di persona per vedere con i propri occhi quei luoghi sempre immaginati, di cui solo da pochi anni le due sorelle si erano fatte un’idea, grazie alle immagini sul computer. Così Miriam, con il marito Oscar e suo figlio Gaston, ha organizzato un viaggio ed è arrivata in Italia, scortata da James Bragazzi “cugino italiano”, che ha fatto da guida sui monti d’Appennino, è andata a Ramiseto nel Municipio dove le sono stati consegnati non solo i certificati dell’anagrafe con i dati dei suoi antenati, ma anche l’attestato di “Cittadinanza Affettiva” del progetto Parco nel Mondo dalle mani del Sindaco Martino Dolci e di Fausto Giovanelli, Presidente del Parco Nazionale. Una bella sorpresa per Miriam, che non si aspettava un riconoscimento per questo suo legame puramente psicologico e sentimentale con la terra dei nonni. La visita è proseguita a Succiso, dove si è svolta una vera e propria ricerca dei parenti, fatta sul campo, spiegando a tutti i paesani che quelle tre persone erano arrivate dall’Argentina apposta per cercare la famiglia. Tutto il paese si è messo in moto con un immediato passaparola, iniziando dall’Agriturismo Valle dei Cavalieri, dove Miriam ha mostrato i certificati dell’anagrafe ed ha trovato le prime informazioni parlando con alcuni abitanti che erano lì a pranzare o a bere un caffè insieme. Dato il gran numero di rami in cui si è divisa nel tempo la famiglia Bragazzi e dato che la data della partenza dei nonni risale a quasi cent’anni fa, non è stato facile trovare notizie certe, ma a Succiso si sa, la memoria storica non si perde facilmente. Le informazioni hanno portato a restringere il campo a due rami dei Bragazzi: “qu’i dal frar”, oppure “qu’i dal fumaj”, così il piccolo gruppo alla Villa di Sopra, sede di queste due famiglie, dove la ricerca ha avuto una fortunata conclusione, data la presenza di un gruppo di donne che hanno ascoltato con curiosità ed emozione la storia di Miriam, perché una di loro si chiama Domenica Bolognini ed è proprio figlia di Assunta Bragazzi, una delle sorelle del nonno Francesco: la pro-cugina della nostra Miriam, che risiede a Cremona ma alla villa di Sopra di Succiso abita proprio nella casa dove Francesco e tutti i fratelli erano nati. Un grande abbraccio e anche commozione generale per la fine di questa ricerca. Miriam e i suoi erano molto stupiti di trovarsi in un luogo così diverso dal paesaggio a cui sono abituati in Argentina, vivono in una grande città ai piedi delle Ande dove la vegetazione è molto diversa dai boschi che ricoprono l’Alpe di Succiso e la valle dell’Enza e anche di essere diventati il centro dell’attenzione del paese:“A Mendoza non ci sono altri Bragazzi né Torri, per me era così strano non avere intorno dei parenti, invece a Succiso ho scperto che tutti si chiamano Torri o Bragazzi come me, e hanno anche gli stessi nomi! E’ stata una bellissima emozione arrivare su questa montagna e vedere il paese, che adesso è di sicuro molto diverso da come lo hanno lasciato i miei nonni, però rimangono ancora alcune case di sasso che mi fanno immaginare come poteva essere cento anni fa, prima della frana di cui solo oggi mi hanno raccontato. Porterò con me questa esperienza e spero che anche mia sorella possa fare lo stesso viaggio al più presto.”

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